A.R.I. - Associazione Radioamatori Italiani


Sebbene tutte le sezioni locali abbiano il loro sito allo scopo di farsi conoscere, il sito principale della nostra associazione rimane quello dell'ARI nazionale.


Storia

Storia dell'Ari (lun, 08 giu 2009)
L'Associazione Radioamatori Italiani, già Associazione Radiotecnica Italiana dal 1927 al 1977, venne fondata nel 1927 da Ernesto Montù, uno dei primi radioamatori nel nostro Paese. Guglielmo Marconi è stato Presidente Onorario  dell'A.R.I. dalla sua fondazione fino al 1937, anno in cui è scomparso. Nel 1950 l'A.R.I. è stata eretta in Ente  Morale con Decreto dell'allora Presidente della Repubblica Luigi Einaudi. L'A.R.I. è guidata da un Consiglio Direttivo costituito da nove membri; otto di essi sono eletti ogni tre anni tra tutti i soci maggiorenni; un componente dello stesso Consiglio è invece  nominato dal Ministero delle Comunicazioni. La vita dell'ARI è regolata dal proprio Statuto, che ne fissa le attività e gli scopi nell'interesse dei Soci e di tutti i radioamatori italiani. In particolare: a) pubblica mensilmente RadioRivista, Organo Ufficiale, su cui appaiono informazioni organizzative ed operative di interesse per i radioamatori, nonché articoli tecnici scritti dai radioamatori stessi, alcuni di carattere pratico e descrittivo, altri di livello culturale più elevato; i collaboratori sono per lo più radioamatori che nella vita esercitano le attività più disparate, altre volte tecnici e ricercatori professionisti che non hanno dimenticato di dovere molto al radiantismo. b) cura la spedizione delle QSL (le cartoline che confermano i collegamenti radio), direttamente o tramite le Sezioni A.R.I., per tutti i soci da e per (quasi) tutti i Paesi del mondo. c) effettua numerosi servizi di assistenza, tutela i soci nei riguardi di Enti e Autorità e li rappresenta alle Conferenze internazionali, direttamente o tramite la I.A.R.U. (l'organismo del quale fanno parte le associazioni radioamatoriali di tutto il mondo, una per ogni Stato), difendendo le gamme radiantistiche dalla sempre incombente minaccia di invasione da parte di altri servizi  radio. E' interesse di chi aspira a diventare o di chi è già radioamatore iscriversi all'A.R.I., sia per usufruire degli immediati vantaggi che ne conseguono, sia perché la forza numerica  dell'A.R.I. è l'unica garanzia per la conservazione ed il progresso  del radiantismo italiano. Come iscriversi all'A.R.I.: L'iscrizione all'A.R.I. avviene tramite le Sezioni A.R.I., a cui ogni aspirante socio è invitato a rivolgersi, anche per ogni informazione relativa all'attività radiantistica. La Segreteria Generale segreteria.ari@gmail.com A.R.I., via D. Scarlatti 30, 20124 Milano (tel. 02-6692192) è comunque sempre a disposizione degli aspiranti soci per qualsiasi tipo di notizia sull'argomento. Essa potrà inoltre facilitare la presentazione di aspiranti a quelle Sezioni per le quali essi dovessero segnalare difficoltà nell'entrare in contatto. L' A.R.I. Ente Morale (DPR 368-1950) affiliata alla IARU
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Log ricevuti/ Received Log (Wed, 15 Nov 2017)


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L'Editoriale di ottobre 2024 (Wed, 25 Sep 2024)
/Spe • ri • men • tà • re/ Alessio Sacchi, IZ4EFN Quando, nel 2023, iniziammo un percorso di collaborazione con il MIMIT a tema sperimentazioni frequenziali ottenendo un primo GO per la gamma 70 MHz, ci sembrò utile e formativo creare un portale per monitorare l’andamento degli esperimenti su questa nuova banda, creando uno strumento inedito: il portale 70mhz.ari.it. A un anno di distanza, i radioamatori italiani possono continuare a sperimentare in 70 MHz, ma anche in 40 MHz e finalmente iniziare ad abbattere il muro dei 1830 kHz, decisamente rilevante per chi opera in 160 metri soprattutto verso altre regioni ITU e durante i contest. Da qui l’idea di spostarci su sperimentazioni.ari.it, con l’intento di creare un contenitore che raccolga le nostre esperienze e ci spinga a continuare l’attività in sinergia con il MIMIT, auspicabilmente anno dopo anno.
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